Di avere la ferritina bassa ci se ne accorge, in genere, tramite una semplice analisi del sangue. In un caso come questo, infatti, l’emocromo mostra una concentrazione di ferro nel sangue – per semplificare molto – che è più bassa del valore medio, normalmente stabilito a seconda della fascia d’età. La prima precisazione importante da fare, infatti, è che non c’è un valore giusto in assoluto di ferritina: ci sono solo dei valori di riferimento, calcolati in considerazione di fattori come l’età appunto, ma anche il sesso o il peso, dal momento che in alcuni particolari soggetti un livello basso di ferro nel sangue può essere del tutto fisiologico.

Le donne che abbiano un flusso mestruale particolarmente abbondante, per esempio, potrebbero soffrire di una condizione, quasi cronica di ferritina bassa. Esattamente come, in qualche caso, le gravidanze sono momenti in cui l’abbassamento dei livelli di ferro nel sangue è fisiologico per lo scambio mamma – bambino. Una condizione di questo tipo, però, potrebbe essere spia di patologie decisamente più gravi come ulcere e altri disturbi del tratto gastro-intestinale, oltre che per esempio di stati di malnutrizione molto forti: per questo non andrebbe in nessun modo ignorata.

Tutti i cibi da preferire in caso di ferritina bassa

Com’è facile intuire, tuttavia, non esiste una cura per la ferritina bassa. Come in tutti i casi in cui una condizione è spia di qualcos’altro, cioè, per curarla serve risalire alla vera origine del problema e trovare una soluzione  quello. Che è come dire, per esempio, che risolti i problemi di ulcere, emorragie o intrapreso uno stile alimentare sano e completo anche il livello di ferro nel sangue dovrebbe muoversi lentamente e spontaneamente verso la normalità.

Salvo nei casi in cui abbia una eziologia di tipo patologico, insomma, la ferritina bassa va curata con l’aiuto della semplice alimentazione. Una volta diagnosticati livelli bassi di ferro nel sangue, cioè, i pazienti in questione dovrebbero seguire un regime alimentare ad hoc che permetta loro di compensare questa mancanza. L’idea migliore è rivolgersi a del personale medico: anche il proprio medico di famiglia può suggerire, specie nei casi più semplici, cosa potrebbe far bene mangiare, ma ci sono certo figure più specializzate come dietologi e dietisti che hanno una formazione ad hoc e che sono pronti a dare tutti i suggerimenti indispensabili in casi come questi. A livello del tutto indicativo, esistono comunque una serie di cibi normalmente noti per essere ricchi di ferro. Sono cibi come la carne di tacchino, il fegato soprattutto di maiale, il tuorlo d’uovo, legumi come fagioli e ceci, il cacao amaro, la frutta secca e in particolare le mandorle, l’avena anche sotto forma di farina, le vongole, le seppie e i calamari e frutta di stagione come le albicocche. Incrementare il consumo di questo tipo di alimenti può essere molto utile, insomma, in tutti i casi in cui si abbia bisogno di alzare il livello di ferro nel sangue. Se, da solo, un regime alimentare di questo tipo non dovrebbe bastare, però, si possono assumere, sempre su consiglio medico, degli integratori.