La rinoplastica è tra le operazioni di chirurgia plastica più richieste, assieme alla mastoplastica additiva e alla liposuzione. Si tratta della modifica chirurgica dell’osso sottostante al naso per poterne definire i contorni. Si tratta di una modifica che risulta massiccia dell’aspetto perciò bisogna esserne molto sicuri e convinti.
Perché intervenire
Ci sono due ragioni per intervenire sui profili del naso: ragioni estetiche oppure funzionali. Il naso può avere un aspetto poco armonioso e piacevole perché ha una gobba, oppure la punta che “pesca” in bocca, il setto troppo largo o altro ancora che fa risultare il naso sproporzionato rispetto al resto del viso. Il naso può avere un aspetto di questo tipo dalla nascita, cioè congenito, oppure in seguito a un incidente, perciò traumatico. In ogni caso, la rinoplastica permette di rimodellare il profilo per avere un naso armonico.
In altri casi, il naso vene operato perché il setto è deviato. Questo problema fa sì che il respiro sia molto pesante, l’aria passi con difficoltà e che la notta si russi molto forte. Spesso questo problema ha un’origine traumatica ma non necessariamente poiché può anche essere congenita. Anche se si opera per una ragione funzionale, il risultato ha di certo una valenza estetica perché il anso risulterà più armonioso. In questo caso, si parla anche di rinosettoplastica proprio in riferimento alla modifica del setto, zona in cui passa l’aria per arrivare fino ai polmoni.
Come si interviene sul naso
Le tecniche per operare il naso sono due: aperta o chiusa. Con la tecnica aperta, il chirurgo plastico espone l’osso che deve esser rimodellato per poterlo definire meglio. Invece, la tecnica chiusa è quella che si usa più di recente poiché ha il vantaggio di avere meno cicatrici e una convalescenza minore. Il chirurgo non espone la parte da rimodellare ma agisce da dentro il naso vedendo subito il risultato sul viso.
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