Per la panificazione e la preparazione di prodotti da forno, si possono usare diversi tipi di lievito. I più usati sono quello di birra e la pasta madre. Sono due agenti lievitanti molto diversi tra loro, sebbene molti credono che sia la stessa cosa. Per capire quali sono i pro e i contro di ognuno dei due, basta leggere di seguito.
Lievito di birra: pregi e difetti
Il lievito di birra è un agente lievitante molto comodo e pratico. è noto fin dall’antichità per produrre la birra, da qui il suo nome. Usa un solo ceppo di microorganismi lievitanti. È molto pratico e si trova al supermercato sia in panetto che essiccato. Le preparazioni lievitano molto velocemente se si usa questo agente.
Tuttavia, alcuni sostengono che sia poco digeribile e non sia il massimo in termini di sapore. Infine, il pane realizzato con il lievito di birra nel giro di un giorno diventa duro.
Lievito madre: punti di forza e di debolezza
Il lievito madre, noto anche con il nome di pasta madre o pasta acida, è un lievito naturale che si fa con un impasto di sola farina e acqua lasciato attaccare dai microbatteri naturali perciò appartenenti a più ceppi. Oggi si usa molto il lievito naturale perché ha diversi punti di forza. Per iniziare, rende il gusto dei panificati più buono e gradevole. I prodotti da forno diventano anche più digeribili. Infine, anche la loro durata migliora, garantendo pane fresco per più giorni. Il pane di Ferrara tipico è la coppia ferrarese che si fa rigorosamente con il lievito madre.
Tuttavia, la pasta madre ha anche dei difetti. Per esempio, richiede delle lievitazioni più lunghe. Inoltre, può esser complicato mantenere vivo l’impasto si lievito madre in casa nel corso degli anni con le stagioni che cambiano e i rinfreschi da fare. insomma, è un tipo di lievito indicato solo per persone con una grande passione per la cucina che più volte in settimana preparano prodotti da forno.