Perdere peso senza mettere a rischio il tono muscolare e salvaguardando la massa magra. È la sfida di chiunque si metta a dieta, una sfida purtroppo più difficile da vincere di quanto si possa immaginare. Per questo una delle soluzioni più comunemente adottata è quella della pentadiet, un regime alimentare basato – come suggerisce lo stesso nome – su cinque step fondamentali e che predilige l’assunzione di proteine ad alto valore biologico a discapito di glucidi e lipidi.

Rigorosamente da concordare con un medico che valuti le condizioni del paziente, il suo stile di vita, le sue reali necessità, la pentadiet – nata già all’inizio degli anni Settanta in America per opera del professor Blackburn, di Harvard – è tradizionalmente utilizzata per trattare i casi di obesità, indipendentemente dal grado e dalla criticità. Più di recente però i suoi cinque step, poiché si sono dimostrati particolarmente efficaci nel riattivare il metabolismo e permettere il dimagrimento buono del paziente, sono stati sfruttati nel caso di pazienti con cellulite e altre forme di adiposità localizzate, sindromi metaboliche o dislipidemie, o anche per il dimagrimento post-partum o in seguito a interventi di chirurgia bariatrica. Come si accennava, infatti, si tratta di un metodo sicuro ed efficace, a patto certo di rispettare rigorosamente tutte le fasi previste.

Le cinque fasi della pentadiet

A partire dalla prima, che è in realtà una fase preparatoria alla pentadiet vera e propria. Il paziente dovrà prediligere in particolare l’assunzione di proteine ad alta qualità biologica che stimolano l’organismo a utilizzare i grassi come riserva di energia, proteggono la massa magra e hanno effetti benefici anche a livello psicologico e quella di verdure che stimola, invece, il funzionamento intestinale. La seconda fase vede protagoniste soprattutto le proteine animali: in questo frangente, paradossalmente, il dimagrimento può sembrare più lento ma è perché le razioni consigliate sono normalmente più grandi, la stessa ragione per cui questa fase della pentadiet può essere fatta durare – al bisogno e sotto controllo medico – più a lungo. A partire dalla terza fase, poi, vengono reintrodotti i carboidrati: la velocità con cui lo si fa e la durata stessa di questa fase dipendono da quanto velocemente, in quella immediatamente precedente, il paziente ha perso massa grassa. Si tratta, comunque, di una fase rieducativa in cui chi segue la pentadiet viene avvicinato a nuove (e più sane!) abitudini alimentari che gli permetteranno di vivere bene e in salute anche una volta terminata la dieta. La quarta fase è quella in cui il paziente si vede reintegrato un regime alimentare completo di tutti gli alimenti e sempre più vicino a quello che dovrebbe essere il suo regime alimentare tipo: inevitabilmente, per questo, è una fase che deve vedere un continuo rapporto con il medico e una valutazione in comune dei bisogni reali della persona seguita. La quinta e ultima fase è, infine, quella che vede stabilire un piano e un regime di mantenimento che permette a chi ha seguito la pentadiet di non riprendere il peso perso.